Un nuovo articolo di Emozioni in Corso:
Di ritorno dalla prima attività itinerante 2019, arriva la nostra seconda proposta per l'anno 2019! Una spettacolare visita al Giardino dei Tarocchi (ispirato al famosissimo Parque Guell di Gaudi a Barcellona) che si trova a Capalbio nella maremma grossetana e Orbetello 😃
📍 Sei già nostro socio? Hai diritto a partecipare ad un costo ridotto.
INFO e ISCRIZIONI ENTRO E NON OLTRE IL 19 GIUGNO al numero 3279967082 (posti limitati max 7 bambini)
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Il nido vuoto è una metafora che evoca un momento cruciale per la vita dei figli e dei genitori, il passaggio a un compito evolutivo più complesso di crescita per entrambe le parti.


Fidarsi del figlio, di sè e del cammino che si configura


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L'incontro con la Psike è tornato!
Un percorso a 6 tappe ispirato al libro "Il mondo di dove" in collaborazione con l'autrice Michela Bocci e la fattoria di Lory che ospiterà ogni laboratorio. Ad ogni laboratorio sensoriale aperto a coppie adulti-bambini condurrà i partecipanti alla scoperta di uno dei cinque sensi + il sesto senso che è quello del mondo di dove.
Ogni incontro prevede la partecipazione al laboratorio, l'incontro con l'autrice, la visita in fattoria didattica e una genuina merenda offerta dalla fattoria di Lory.
Il costo di ogni incontro è di 15€ a coppia adulto-bambino.
È possibile partecipare a un incontro, a più di uno e a tutto il percorso.
È necessario prenotarsi entro il giovedì precedente ogni incontro cui si desidera partecipare.
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Porte aperte a:
👉genitori e figli
👉nonni e nipoti
👉insegnanti
👉educatori
👉nutrizionisti
👉adulti che vogliono acquisire consapevolezza sul tema
➡️ Per partecipare è necessario prenotarsi ai numeri 3336181534 o 3395262983 - posti limitati
👉genitori e figli
👉nonni e nipoti
👉insegnanti
👉educatori
👉nutrizionisti
👉adulti che vogliono acquisire consapevolezza sul tema
➡️ Per partecipare è necessario prenotarsi ai numeri 3336181534 o 3395262983 - posti limitati
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Ecco per voi un evento della XXIV stagione dell'Associazione Culturale Blow Up di Grottammare in collaborazione con il cantautore Gianluca Lalli
Grazie a Emozioni in corso che si rende sempre partecipe di ottime iniziative.
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Prossimo incontro... vi aspettiamo numerosi !
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Quando le parole non servono e le immagini dicono tutto...
Buona fortuna da Interferenza Attiva !
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Alla scoperta della Gestalt
La dott.ssa Imbrescia Rita si lascia intervistare da Interferenza Attiva, spiegandoci il significato della Gestalt e delle sue caratteristiche.
La Gestalt è una terapia adatta a molti in cui il principale protagonista è il paziente che in collaborazione con lo psicoterapeuta sceglie la strategia migliore per affrontare i propri problemi seguendo le emozioni.
Vi auguriamo una buona visione:
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IN-VERSO: CORPI IN MOVIMENTO
Il
corpo è un indumento sacro
Martha
Graham
Il
lavoro sul corpo è un’opportunità per imparare di sè, è un modo
efficace di scoprire che cosa senza saperlo continuiamo a trattenere,
a tenere fermo, bloccato. Le nostre rigidità corporee comunicano,
sono lì a rappresentare una metafora: ho un nodo in gola, ho un
sasso sullo stomaco, ho un macigno nella testa, e così via sono
tutte espressioni corporee di uno stato dell’anima che non ha
trovato altro modo di palesarsi se non attraverso il corpo per
l’appunto.
Ecco
allora che il corpo cela e svela allo stesso tempo qualcosa che ci
riguarda, che riguarda come ci rapportiamo a noi, a quello che ci
accade e agli altri.
"Ci
sono momenti in cui la semplice dignità di un movimento può
sostituire degnamente una montagna di parole"
(Doris Humphrey)
Darsi
il permesso e prendersi la possibilità di liberare, sciogliere
quello che ci limita attraverso l'espressione corporea che ri-dona
senso e apre nuovi punti di vista è un atto di salute e di
responsabilità verso la propria vita.
Il
28
Gennaio 2017 presso
il Centro
Sportivo Studio Movimento
via
Gian Lorenzo Bernini 79, Grottammare (AP)
scegli
il gruppo che fa per te:
Gruppo
1: dalle 9,00 alle 12,00
Gruppo
2: dalle 15,00 alle 18,00
Il
workshop si pone l’obiettivo di riscoprire il corpo come mediatore
della relazione
con
se stessi e con gli altri. Un’opportunità per fare esperienza
delle proprie abilità
e disabilità attraverso
il movimento e la danza per incontrare i propri limiti e sperimentare
nuove possibilità.
A
cura di:
Rita
Imbrescia Psicologa e Psicoterapeuta della Gestalt
Rosa
Martino Psicoterapeuta della Gestalt e Arteterapeuta
Quota
di partecipazione a un gruppo: 40 euro
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WORKSHOP ALLA SCOPERTA DEL
BAMBINO
INTERIORE.
Percorso
pratico di crescita personale
A
cura della Dott.ssa Imbrescia Rita
Tutti
noi siamo stati bambini prima di diventare adulti. Quando
diventiamo adulti continuiamo ad essere anche quei bambini che siamo
stati tempo prima.
Ci
portiamo dietro un bagaglio di esperienze vissute, di memorie
impresse nel corpo e nel cuore.
Ci
portiamo dentro il bambino/la bambina che eravamo con i
suoi bisogni, le sue pretese, le sue aspettative, i suoi desideri, le
sue mancanze e le sue paure.
Quel bambino/quella bambina
che vive dentro di noi, è il nostro bambino/la nostra bambina
interiore che contiene gli aspetti di noi più spontanei e
più profondi, aspetti che crescendo vengono barattati con il
dover fare, il dover essere, il dover dimostrare.
In
questo workshop ogni partecipante avrà l’opportunità di
porre attenzione su se stesso attraverso un percorso di
esperienze pratiche volte a riscoprire la propria parte
bambina, ricavandone energia per affrontare al meglio la
quotidianità.
"Il
bambino che eravamo ci vive dentro e non ci lascerà mai. Il rapporto
che abbiamo con quel bambino determina la nostra vita" (W. Hugh
Missildine)
Il
workshop è a numero chiuso: max 20 partecipanti
Lunedì
03 Ottobre 2016 dalle 21,00 alle 23,00
“L’adulto
che sono e il bambino che mi porto dentro”
Lunedì
10 Ottobre 2016 dalle 21,00 alle 23,00
“Da
dove vengo. Alla scoperta della mia scatola”
Lunedì
17 Ottobre 2016 dalle 21,00 alle 23,00
“Prendersi
cura delle ferite dell’anima”
Lunedì
24 Ottobre 2016 dalle 21,00 alle 23,00
“Imparare
l’arte della rassicurazione e dell’amore per sé stessi”
A
chi è rivolto?
E’
rivolto a tutte le persone curiose e che vogliono scoprire come fare
per aumentare la fiducia e la stima in sé stesse. A tutti quelli che
vogliono mettersi in gioco, conoscersi meglio e migliorare la propria
qualità di vita.
Come
si svolge?
Si
svolge in gruppo.
Quando
e dove si svolge?
Gli
incontri si svolgono il 03-10-17-24 Ottobre 2016
dalle 21,00 alle 23,00 presso la Sala adiacente la Chiesa
Madonna della Speranza – Str. Pr. Valtesino, 119, Grottammare (AP).
Quanto
costa?
Il
costo dell’intero percorso è di 80 € .
Come
partecipare?
È
obbligatoria l’iscrizione. È preferibile garantire la propria
partecipazione
all’intero
percorso.
Per
informazioni e iscrizioni :
Dott.ssa
Imbrescia Rita 3336181534 rita.imbrescia@tiscali.it
Approfondisci
l’evento su Facebook, condividilo e invita i tuoi amici: workshop
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PSICOLOGI SI DIVENTA! IL LIBRO DIGITALE CHE FA PER TE
A
cura della Dott.ssa Imbrescia Rita
Un libro essenziale ed efficace per prepararsi all'Esame di Stato necessario all'esercizio della professione di Psicologo e superarlo con successo seguendo pochi e semplici passi. Comprende ben 4 Guide pratiche per costruire il proprio metodo di studio, scrivere di Psicologia Generale, discutere un caso clinico, progettare un intervento. In più è completo di temi già svolti per esercitarsi nei quesiti delle tre prove scritte e per sviluppare la capacità di inventarne nuovi in maniera creativa e originale. Ricco di suggerimenti, spunti, annotazioni personali provenienti dall'esperienza professionale in campo didattico e di progettazione.
Questo
e-book vuole essere un aiuto concreto per tutti i laureati in Scienze
Psicologiche i quali terminato il tirocinio propedeutico si accingono
ad affrontare il passo fondamentale per diventare Psicologi a tutti
gli effetti: l’Esame di Stato.
Il
superamento dell’Esame di Stato rappresenta infatti lo step
necessario per essere riconosciuti ufficialmente dallo Stato come
Psicologi e non solo come laureati in Scienze Psicologiche.
Per
esercitare la professione di Psicologo non è sufficiente laurearsi
presso una Facoltà di Psicologia perché per farlo occorre avere
accesso all’albo professionale regolato dal Consiglio Nazionale
dell’Ordine degli Psicologi (CNOP) e dagli Ordini Regionali in cui
è necessario iscriversi una volta superato l’Esame di Stato.
La
differenza tra laureato e professionista psicologo, almeno a livello
di requisiti, la fa l’abilitazione all’esercizio della
professione.
Data
l’importanza dell’Esame di Stato per poter lavorare e dato
l’articolato percorso di formazione che attende ogni giovane
laureato in Psicologia, questo e-book vuole fornire alcuni pratici e
semplici strumenti concreti per potersi sedere al banco delle prove
d’esame avendo una buona padronanza di come leggerle, comprenderle
e soprattutto rispondere in modo competente per raggiungere
l’obiettivo in prima battuta.
Dopo
aver acquisito strumenti pratici il lettore potrà esercitare la
propria abilità nell’affrontare i quesiti, avendo a disposizione
temi già svolti che gli permetteranno di vedere esempi di possibili
prodotti finiti ed esercitarsi autonomamente a scriverne di nuovi
attingendo alla propria competenza, creatività e originalità
personali.
Il
libro digitale è acquistabile sul sito Amazon. Buona lettura!
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STRADE POSSIBILI TRA TALENTI E RISORSE
A
cura della Dott.ssa Imbrescia Rita
CORSO
n. 5:
SABATO
07 NOVEMBRE 14,30-19,30
DOMENICA
08 NOVEMBRE 8,30-13,30
SABATO
21 NOVEMBRE 14,30-19,30
DOMENICA
22 NOVEMBRE 8,30-13,30
Il percorso GRATUITO prevede un totale di 20 ore suddivise in quattro incontri che si terranno presso “Spazio bambini/e e famiglie L’Isola che c’è” ,
Via
Ischia I, 356 – Grottammare (AP)
POSTI
LIMITATI! NECESSARIA L'ISCRIZIONE (telefonica o tramite e-mail):
Dott.ssa Imbrescia Rita - Psicologa 3336181534 o rita.imbrescia@tiscali.it
Dott.ssa Imbrescia Rita - Psicologa 3336181534 o rita.imbrescia@tiscali.it
Obiettivo
del percorso è quello di promuovere buone relazioni con i figli. I
laboratori proposti mirano a fornire all’adulto diverse abilità
che facilitino la lettura di tutti quei talenti e quelle risorse che
il bambino porta con sé. Imparare a riconoscere le risorse e i
talenti dei figli oltre ad essere un atto di protezione sana nei
loro confronti è un’azione di prevenzione dei rischi che
altrimenti si troverebbero ad affrontare nella vita.
Porte
aperte agli adulti che vogliono familiarizzare con le emozioni
acquisendo esperienzialmente strumenti efficaci per il loro
riconoscimento, la loro gestione, la comprensione della loro utilità
concreta per costruire relazioni autentiche e solide con i bambini e
con gli adolescenti con cui si trovano a contatto.
Scopriremo
insieme come cogliere le risorse presenti nei bambini, come fare per
non mescolare aspettative e desideri degli adulti con i talenti e le
intelligenze presenti nei figli.
Come
sarebbe la nostra vita se utilizzassimo tutti i talenti che abbiamo
ma forse non sappiamo di avere? Come potrebbe cambiare la qualità
dei nostri rapporti se imparassimo a esprimere davvero ciò che
siamo?
Queste
sono solo alcune delle domande che muovono il percorso. Cercheremo
insieme di dare forma a risposte concrete che promuovano la salute e
facilitino l’autorealizzazione di sé e dei propri figli.
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ATTI-VI-AMO: PERCORSI ATTIVI PER GENITORI CREATIVI
a cura della: Dott.ssa Rita Imbrescia
SABATO
26 SETTEMBRE 14,30-19,30
DOMENICA
27 SETTEMBRE 8,30-13,30
SABATO
03 OTTOBRE 14,30-19,30
DOMENICA
04 OTTOBRE 8,30-13,30
Gli incontri GRATUITI si terranno presso
“Spazio
bambini/e e famiglie L’Isola che c’è” , Via Ischia I, 356 –
Grottammare (AP)
EVENTO
GRATUITO, POSTI LIMITATI! NECESSARIA L'ISCRIZIONE (telefonica o
tramite e-mail):
Dott.ssa Imbrescia Rita - Psicologa 3336181534 o rita.imbrescia@tiscali.it
Dott.ssa Imbrescia Rita - Psicologa 3336181534 o rita.imbrescia@tiscali.it
Obiettivo
del percorso è quello di offrire ai genitori momenti di riflessione,
esplorando le potenzialità creative e immaginative che si rivelano
essere una preziosa “cassetta degli attrezzi” nel rapporto
genitore-figlio.
Una
Pedagogista, una Psicologa e una Decoratrice condurranno le attività
con l’intento di risvegliare in ogni partecipante la consapevolezza
che tutti possiamo creare qualcosa con fantasia e immaginazione
riconoscendo così il “fanciullino” che è in noi.
Porte
aperte dunque a tutte le mamme e i papà ed anche a tutti gli adulti
che stanno per diventare genitori.
La
conoscenza dell’altro passa attraverso la conoscenza di sé e la
conoscenza del mondo di un bambino passa attraverso la voglia di
immergersi nel suo mondo fatto di disegni, di manualità, di ritagli
colorati, di creatività e di musica. Ognuno avrà la possibilità di
sperimentarsi con i propri modi, unici e irripetibili, a entrare in
contatto con il mondo del proprio figlio incontrandolo attraverso
queste attività più vicine al suo mondo che al mondo adulto. Lo
sguardo di un bambino quando vede un adulto mettersi sul suo piano si
riempie d’amore per quell’adulto. Perché è così importante
allora sporcarsi le mani per avvicinarsi al loro mondo? La grande
pedagogista Maria Montessori avrebbe risposto “perché i bambini
imparano da chi amano”.
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IL FIGLIO CHE ERO E IL FIGLIO CHE HO: VINCOLI E MODELLI FAMILIARI A CONFRONTO a cura della: Dott.ssa Rita Imbrescia
IL FIGLIO CHE ERO E IL FIGLIO CHE HO: VINCOLI E MODELLI FAMILIARI A CONFRONTO a cura della: Dott.ssa Rita Imbrescia
Tutti noi siamo
stati bambini prima di diventare adulti. In quest’affermazione
ovvia in realtà possiamo leggere un altro significato, e cioè che
tutti noi quando diventiamo adulti continuiamo ad essere anche quei
bambini che siamo stati tempo prima. Ci portiamo dietro un bagaglio
di esperienze vissute, di memorie impresse nel corpo e nel cuore. Ci
portiamo dentro il bambino/la bambina che eravamo con i suoi bisogni,
le sue pretese, le sue aspettative, i suoi desideri, le sue mancanze
e le sue paure.
Quel
bambino/quella bambina che vive dentro di noi, è il nostro
bambino/la nostra bambina interiore che contiene gli aspetti di noi
più spontanei e più profondi, aspetti che crescendo vengono
barattati con il dover fare, il dover essere, il dover dimostrare.
Presa dalla paura di non ricevere più l’amore dei genitori, la
parte bambina si lascia soffocare e si adegua a quello che il
contesto familiare richiede, pur di ottenere quell'amore. Ma da
questo baratto ne esce ferita.
Con il tempo
smettiamo di trovare quell'equilibrio salutare tra le richieste
nostre e le richieste del mondo e facciamo sempre più fatica a
scegliere che cosa è buono per noi perché anestetizziamo la ferita
della nostra parte bambina e così facendo ci dimentichiamo che
quella ferita continuerà a sanguinare fin quando non verrà
ascoltata e curata.
Quando si diventa
genitori recuperare questo equilibrio e questo contatto con il
bambino interiore è il passo principale per poterci avvicinare al
figlio che abbiamo e poterlo comprendere nei suoi bisogni più
intimi, proteggendolo dal trattarlo come abbiamo trattato il nostro
bambino interiore. Questo vuol dire imparare a guardarlo per il
figlio che è, senza sovrapporlo inconsciamente al nostro bambino
interiore e senza rischiare così di soddisfare i nostri bisogni
insoddisfatti servendoci di lui, anziché soddisfare i suoi bisogni
reali.
WEEKEND
25-26 LUGLIO 17,30-22,30 E
WEEKEND 01-02 AGOSTO 17,30-22,30
MAX 20 POSTI!!!
EVENTO GRATUITO! NECESSARIA L'ISCRIZIONE (telefonica o tramite e-mail):
Dott.ssa Imbrescia Rita - Psicologa 3336181534 o rita.imbrescia@tiscali.it
E' PREVISTO GRATUITAMENTE IL SERVIZIO DI INTRATTENIMENTO LUDICO-CREATIVO PER I FIGLI DEI GENITORI PARTECIPANTI!
Nell'ambito del Progetto Regionale denominato Scuola per Genitori, organizzato dalla Cooperativa Sociale P.A.Ge.F.Ha. onlus di Ascoli Piceno e in collaborazione con il Comune di Grottammare, proponiamo un percorso gratuito comprensivo di quattro pomeriggi rivolto a tutte le mamme e i papà e a tutte le persone interessate a contatto con i minori. Attraverso attività pratiche scopriremo insieme gli aspetti che influenzano il proprio modo di essere genitore. Vedremo come l'adulto che sono oggi è influenzato dal bambino che sono stato. Rendersi consapevoli di come il figlio che ero viva ancora dentro di me e influenza il genitore che sono, permette di migliorare la qualità del rapporto con i propri figli.
Un percorso che facilita il prendersi cura del proprio bambino interiore per cogliere i bisogni profondi del proprio figlio, imparando a tenerlo quanto più possibile libero dai condizionamenti subiti nella propria infanzia.
Impareremo come recuperare il "figlio che ero" per prendersi cura davvero del "figlio che ho".
WEEKEND 01-02 AGOSTO 17,30-22,30
MAX 20 POSTI!!!
EVENTO GRATUITO! NECESSARIA L'ISCRIZIONE (telefonica o tramite e-mail):
Dott.ssa Imbrescia Rita - Psicologa 3336181534 o rita.imbrescia@tiscali.it
E' PREVISTO GRATUITAMENTE IL SERVIZIO DI INTRATTENIMENTO LUDICO-CREATIVO PER I FIGLI DEI GENITORI PARTECIPANTI!
Nell'ambito del Progetto Regionale denominato Scuola per Genitori, organizzato dalla Cooperativa Sociale P.A.Ge.F.Ha. onlus di Ascoli Piceno e in collaborazione con il Comune di Grottammare, proponiamo un percorso gratuito comprensivo di quattro pomeriggi rivolto a tutte le mamme e i papà e a tutte le persone interessate a contatto con i minori. Attraverso attività pratiche scopriremo insieme gli aspetti che influenzano il proprio modo di essere genitore. Vedremo come l'adulto che sono oggi è influenzato dal bambino che sono stato. Rendersi consapevoli di come il figlio che ero viva ancora dentro di me e influenza il genitore che sono, permette di migliorare la qualità del rapporto con i propri figli.
Un percorso che facilita il prendersi cura del proprio bambino interiore per cogliere i bisogni profondi del proprio figlio, imparando a tenerlo quanto più possibile libero dai condizionamenti subiti nella propria infanzia.
Impareremo come recuperare il "figlio che ero" per prendersi cura davvero del "figlio che ho".
Locale
climatizzato. Coffee Break gentilmente offerto dalla rinomata
Pasticceria Azzari di San Benedetto del Tronto.
Pagina Facebook della Dott.ssa: Rita Imbrescia
Pagina Facebook dell'evento "Il figlio che ero e il figlio che ho": Il figlio che ero e il figlio che ho
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Scuola per genitori a cura della dott.ssa Rita Imbrescia
Si tratta di un'esperienza che ha già avuto buoni risultati negli scorsi anni e consiste
nell'opportunità per tutti i genitori di partecipare gratuitamente a 5 iniziative che si terranno al
Centro di Aggregazione Giovanile "L'Isola che c'è"
in via Ischia I- 356 - Grottammare (AP).
I percorsi condotti in maniera ludico esperienziale sono:1. “SE GIOCO MI METTO IN GIOCO”: LABORATORIO CREATIVO PER GENITORI E FIGLI; 2. SI VIVE D’AMORE: PERCORSO PER IL BENESSERE AFFETTIVO-SESSUALE DEI GENITORI; 3. IL FIGLIO CHE ERO E IL FIGLIO CHE HO: VINCOLI E MODELLI FAMILIARI A CONFRONTO; 4. ATTI-VI-AMO: PERCORSI ATTIVI PER GENITORI CREATIVI; 5. STRADE POSSIBILI TRA TALENTI E RISORSE: PERCORSO PER FAMIGLIE CON MINORI “A RISCHIO”. I percorsi sono a numero chiuso: massimo 20 partecipanti, occorre perciò prenotarsi tramite mail oppure telefonicamente e farà fede la data di prenotazione! Info e iscrizioni chiama la Dott.ssa Imbrescia Rita 3336181534 o
mandale una mail all'indirizzo rita.imbrescia@tiscali.it
è già possibile iscriversi a qualunque corso (il primo inizierà il 9 maggio!).
Pagina Facebook della Dott.ssa: Rita Imbrescia
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The potential hedonic role of olfaction in sexual selection and its dominance in visual cross-modal interactions
Un articolo della Dott.ssa Ottavia Capparuccini dell'Univeristà G. D'Annunzio in collaborazione con Christopher P. Berrie e Andrea Mazzatenta pubblicato sulla rivista "Perception".
L'articolo risponde alla domanda : A quale livello intervengono i profumi nella selezione sessuale ? Quali sono le modalità sensoriali con i quali i profumi si combinano maggiormente ?
La risposta affonda le sue radici nello sviluppo primitivo del nostro cervello al quale l'olfatto è legato direttamente. Quindi usare il profumo interferisce ad esempio con la visione facendo apparire più belle le persone che lo utilizzano.
Riportiamo quì di seguito l'abstract e un link dal quale scaricare l'articolo per intero.
Abstract. Perfumes are commonly used to cover body odour, or to provide a positive, attracting,
and interesting impact, or a smell that belongs to a social group. A role in sexual communication
of such non-pheromonal olfactory cues has been suggested in the literature. However, there
remain the questions whether these stimuli are involved in human chemosexual communication
and, if so, at what level, and whether they interact with other sensorial modalities, in particular
vision. To answer these, we investigated the influence of male and female perfumes as non-
conscious stimulation during visual assessments of a range of facial qualities across and within
the sexes. The female subjects were in their ovulatory phase, to avoid changes in perception
across the menstrual cycle. Our data indicate that non-pheromonal olfactory cues are potentially
involved in mate choice and may elicit strong hedonic responses that can dominate visual signs,
with a cross-modal interaction.
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IMMAGINAZIONE E DESIDERIO COME ORIZZONTE PER L’ESISTENZA
A cura della Dott.ssa Imbrescia Rita
L’immaginazione è quella funzione
dell’organismo che ci permette di rievocare o pre-vedere senza che
ci sia un oggetto accessibile attraverso uno dei cinque sensi (gusto,
olfatto, udito, vista, tatto).
L’immaginazione ci introduce così
nel mondo del possibile: è un movimento di andata e ritorno dal
“così com’è” al “come può essere” ed è un movimento
operativo perché sviluppa comportamenti.
E’ una rottura dal flusso ordinario
di percezione che è in grado di provocare, per così dire, uno
scompenso in quanto ricadendo nella realtà, produce effetti
tangibili: quello che non si riesce a immaginare, a far esistere con
l’immaginazione, non esiste. Se la persona non immagina, quella
possibilità per lei, e per la sua vita, non esiste. È lei stessa
che se ne priva, consapevolmente o meno.
In questo senso l’immaginazione
muove, scuote, sveglia: muove verso l’assunzione di responsabilità
nei confronti di una realtà che viene sentita come progettabile per
la persona.
La funzione immaginativa è quanto di
più vicino all’esperienza perché l’immagine passa per le
sensazioni e permette l’emergere di ricordi che prima erano
coperti. Questo è osservabile semplicemente vedendo cosa succede
quando assumiamo volontariamente una postura: quello che accade è
che la postura corporea attiva vissuti che prima erano silenti,
inconsapevoli. E i vissuti aprono al mondo interno della persona,
ampliano la sua visuale sul mondo in cui si muove.
In questo senso, come magistralmente
sottolinea la Dott.ssa Anna Ravenna Direttrice Didattica
dell’Istituto Gestalt Firenze – I.G.F. “immaginare è
generativo, cioè genera passi che prima non c’erano e va oltre”.
Per immaginare occorre desiderare
qualche cosa. Noi siamo esseri desideranti e il desiderio è
fondamentale per una costruzione qualitativamente soddisfacente della
nostra esistenza. Perché? Perché desiderare crea un orizzonte,
l’esistenza deve avere un orizzonte perché una persona ci si
possa, appunto, orizzontare dentro. Bisogna cioè poter immaginare
che il nostro fare vada verso qualcosa di apprezzabile in termini di
qualità della vita.
L’essenza dell’inscindibile e
fondamentale legame tra immaginazione e desiderio sta proprio nel
muoversi nel mondo con un’attitudine generale di un “interesse
verso”, cioè, citando sempre Anna Ravenna “un andare in giro
con i pori aperti”. Il desiderio è una configurazione
specifica dell’area dell’interesse: portare continuamente
desiderio e immaginazione nella vita quotidiana vuol dire allora
darle brillantezza, come una mano di trasparente su una parete
colorata!
Come accade ai muri però, la
brillantezza col tempo, con gli eventi che attraversa, si opacizza se
non siamo attenti a prendercene cura.
Questo workshop di cui trovate i
riferimenti sotto, rinnovato non solo nei contenuti, vuole essere
un’opportunità per tutti coloro che sono interessati a trovare
nuovi strumenti utili a ritinteggiare quei muri della propria
esistenza, che hanno bisogno di riguadagnare tutta la loro originaria
brillantezza.
PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI:
Dott.ssa Imbrescia Rita 3336181534 o
rita.imbrescia@tiscali.it
Pagina facebook dell'evento: dai ricordi del qui e ora
Pagina facebook della Dott.ssa Rita Imbrescia: Dott.ssa Imbrescia Rita
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Il significato del colore rosso nella vita e nella psiche
A cura della Dott.ssa Alessandra Caralla
Pubblicato il: 1 settembre 2014
Il termine
Rosso deriva dal latino rŭbeum cioè colorato.
Viene usato molto
spesso per descrivere un’emozione forte, che ci coinvolge in toto,
tipicamente associato all’amore e alla passione, ma anche alla
vergogna e alla rabbia.
La visione di questo colore stimola la
circolazione sanguigna e l’aumento dei battiti cardiaci, per questo
quando ci troviamo a vivere situazioni imbarazzanti, umilianti o
emotivamente forti il nostro viso assume il colorito rosso vivo o
meno.
Qualcuno potrebbe dire: “ A me non capita mai!”. Faccio
fatica a crederlo, perché almeno una volta nella vita si ha avuto
un’esperienza che ci ha reso paonazzi, certo in qualcuno è più
accentuato, magari in chi vive le situazioni in maniera più
distaccata risulta difficile notarlo a prima vista, ma con
l’approfondimento della conoscenza e con la condivisione di eventi
particolarmente carichi dal punto di vista emotivo il cambiamento
“cromatico” sarà di più immediata rilevanza. Anche quando
“riviviamo” un ricordo si attiva in noi il medesimo processo; i
neuroni oltre alle immagini, ai suoni, agli odori ci procurano lo
stesso vissuto emotivo e in noi compare il rossore.
Chi è vestito di
rosso o indossa un accessorio di questo colore ha una carica
energetica che non può passare inosservata, infatti l’attenzione
viene subito attratta e suscita lo stesso vissuto emotivo, in chi
guarda, quali passione, amore, rabbia e spensieratezza. La scelta del
rosso, volutamente o meno, porta a scatenare una reazione nelle
persone che ci circondano.
Anche la natura assume varie sfumature di
rosso in autunno, regalando uno spettacolo meraviglioso, oppure le
rose viste come simbolo di amore passionale, per questo non importa
dove sia, o cosa riguardi, ma sicuramente non può sfuggire agli
sguardi degli spettatori che si trovano davanti a tutto questo.
Ecco
perché quando l’umore si fa cupo l’uso del rosso può darci una
nuova forza, risulta utile per dare una sferzata di vigore e
riportarci all’azione, perché è tutto qui in fondo il segreto,
tutti meritano di stare un po’ al centro dell’attenzione, quando
ci ripetiamo il contrario è perché ci manca il coraggio di fare
delle scelte, di cambiare strada o di guardare dritto in faccia le
difficoltà e affrontarle. Bisogna diventare protagonisti della
propria vita, senza permettere agli altri di sostituirsi a noi, per
questo è bene vivere di luce propria e non riflessa, luce rossa
naturalmente!
Dott.ssa
Caralla Alessandra Psicologa-psicoterapeuta
Pagina Facebook: Dottoressa Alessandra Caralla
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Le emozioni a colori
A cura della Dott.ssa Alessandra Caralla
Pubblicato il: 11 luglio 2014
“Azzurro
come te, come il cielo e il mare e giallo come luce del sole, rosso
come le cose che mi fai... provare.” Così recita la canzone dei
Modà “ Come un pittore”.
Tutto quello che ci circonda ha un
colore specifico e ognuno di esso fa nascere in noi una particolare
emozione, evoca un ricordo e può farci di “nuovo” vivere
l’esperienza passata, piacevole o meno che sia.
Tutti abbiamo un
colore preferito, quella tonalità che ci fa sentire forti,
affascinati, sicuri o che usiamo per nasconderci tra la folla, così
da poter diventare uno tra tanti e “sfuggire” allo sguardo
altrui. Nella scelta dell’abbigliamento siamo spinti dall'obiettivo
che ci siamo prefissati di voler raggiungere in quella giornata o
serata particolare e così “colorati” ci metteremo in gioco o
meno per vivere la nostra esistenza.
Il rosso sicuramente sarà
sinonimo di estroversione, l’arancione di buonumore, il giallo
forte personalità e il verde equilibrio.
Ora provate a ricordare il
vostro primo bacio, il vostro diploma, il giorno del vostro
matrimonio, il volto di una persona cara, a quale colore associate un
evento positivo e a quale un dolore? Vi accorgerete che sono sempre
gli stessi a “entrare in gioco”. La connessione tra i colori e
le emozioni è presente in ciascuno di noi fin da piccoli, già nei
scarabocchi dei bimbi che frequentano il nido è possibile vedere un
legame tra i colori usati e le emozioni che i piccoli provano:
nell’uso del blu troviamo la calma e la serenità, il marrone può
indicare chiusura, il nero dolore, il rosso entusiasmo.
Una ricerca
condotta da un gruppo di scienziati in Norvegia ha visto come si
attivino parti specifiche del corpo quando si prova una certa
emozione.
La testa è l’area maggiormente coinvolta in tutte le
espressioni emotive, la felicità e la depressione attivano tutte le
aree con un maggiore flusso sanguigno la prima, con un basso flusso
la seconda.
La zona superiore del corpo è maggiormente attivata
dalle emozioni primarie (rabbia, paura, disgusto, felicità,
tristezza e sorpresa) e le differenze tra l’una e l’altra sono
molto marcate; per quanto riguarda le emozioni complesse (ansia,
amore, depressione, disprezzo, orgoglio, vergogna, invidia) hanno
un’attivazione minore.
Dalla testa parte tutto e si diffonde tutto,
da lì “nasce” il nostro volere e la tavolozza dei colori per
dipingere la nostra vita. Ogni giorno coloriamo la nostra vita, ma
anche di quelli che ci circondano, cerchiamo di trovare sempre il
colore migliore, in ogni piccola cosa, perché scegliamo se essere
impressionisti, astrattisti o contemporanei non importa, l’importante
è essere protagonisti della propria opera chiamata vita, perché “se
per le tempeste non ho il colore con quel che resta disegno un
fiore”.
Dott.ssa
Caralla Alessandra Psicologa-psicoterapeuta
Pagina Facebook: Dottoressa Alessandra Caralla
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IL LEGAME AFFETTIVO: COS’E’ E A COSA SERVE
A cura della Dott.ssa Imbrescia Rita
Pubblicato il: 14 maggio 2014
Pubblicato il: 14 maggio 2014
Mentre nella pancia della mamma c’è una situazione di confluenza tra la madre e il bambino, è solo dopo la nascita che si inizia a formare il legame che serve a fare da ponte all’interno della sofferenza per la separazione.
Il legame permette così al bambino di attraversare il processo di separazione/individuazione fino ad arrivare alla costanza oggettuale, cioè all’interiorizzazione di una presenza materna positiva e nutriente, che renderà possibile al bambino separarsi tollerando l’assenza fisica della madre.
In questo senso il legame affettivo si crea rapporto dopo rapporto e serve a sentire che abbiamo un posto nel mondo.
Come animali sociali, siamo costretti a prendere posto nel “branco” e, il posto nel branco possiamo farcelo perché chi fa parte del branco ci ama e ci fa spazio.
Per poter riconoscere che abbiamo un posto nel mondo abbiamo bisogno di sentirci amati così come siamo e abbiamo bisogno che ci sia qualcuno che ci ami a sufficienza per sostenerci nel nostro progetto di vita.
Per questo, durante un percorso psicologico, lo psicologo ha un atteggiamento che Rogers chiama di “accettazione incondizionata”: un tipo di amore non possessivo in virtù del quale, qualunque siano i sentimenti sperimentati, lo psicologo è autenticamente capace di dare valore al cliente per quello che è in quel preciso momento.
Questo tipo di clima si instaura quando lo psicologo è trasparente a sé stesso ed è capace perciò di trasmettere all’altro la stessa libertà.
“L’unico cambiamento possibile è essere quello che si è”, diceva Perls.
Non è mai troppo tardi per diventare pienamente e profondamente sé stessi: questa è la base fondamentale per fare della propria vita una vita soddisfacente.
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Workshop esperenziale della dottoressa: workshop esperienziale
Volantino dell'evento: volantino
Programma nel dettaglio: programma
Piccolo articolo sui "mesi del benessere": Mesi del benessere
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RELAZIONE E INTIMITA’: LA COMUNICAZIONE AFFETTIVA
A cura della Dott.ssa Imbrescia Rita
pubblicato il : 19 gennaio 2014
La comunicazione affettiva è il livello comunicativo che pone attenzione all’incontro con l’altro e al contatto. È il livello comunicativo che trasmette avvicinamento o allontanamento all’altro. Basandosi sulle emozioni che proviamo, questa modalità comunicativa implica la consapevolezza che più siamo onesti con noi stessi e più possiamo scegliere che livello di intimità avere con l’altro, permettendoci di rischiare in vulnerabilità per ottenere una migliore qualità della relazione, favorita dal riconoscimento dell’altro come persona e dall’ascolto autentico, cioè privo di giudizio.
Nell’intervento psicologico le incongruenze a questo livello comunicativo sono rivelate da una comunicazione che copre quella affettiva: tale comunicazione è sostenuta dalle parti nevrotiche della personalità che spingono l’individuo ad assumere inconsciamente i tre ruoli del triangolo drammatico (persecutore, vittima, salvatore), generando sfiducia, inefficacia e perdita di contatto nelle relazioni.
La trasformazione da una comunicazione di questo tipo a una comunicazione affettiva onesta avviene quando, lavorando sul dipanarsi degli elementi consci e inconsci implicati nelle situazioni che riporta, il cliente impara a riconoscere a chi si rivolge, che cosa vuole ottenere dalla comunicazione con l’altro, che cosa vuole dire e impara a cogliere e mantenere i confini reciproci.
Proseguendo nel lavoro, accompagnato dallo psicologo, potrà pian piano interiorizzare la differenza tra esprimere (parlare a qualcuno di quello che accade a me) e agire (parlare di qualcuno) e imparando a riconoscerne gli effetti su di sé e sulla relazione, sarà libero di scegliere di comunicare affettivamente.
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BENESSERE E SOGNO: LO STAR BENE COME QUALCOSA A CUI TENDERE
A cura della Dott.ssa Imbrescia Rita
pubblicato il: 17 gennaio 2014
pubblicato il: 17 gennaio 2014
Il benessere non è un’assenza di
malessere ed è uno stato soggettivo che ha a che fare con quello che
ci piace, con le condizioni in virtù delle quali ognuno sente di
stare bene. Dato che è soggettivo, non c’è uno schema a cui
riportare questo stato e la ricerca del benessere dev’essere
tagliata sulla forma del “proprio naso”, perché ha a che fare
con il proprio orizzonte e il nostro orizzonte lo troviamo sognando,
non per via intellettuale.
Benessere è legato al sogno perché è
qualcosa verso cui tendere, non è una cosa, perché se lo fosse
diventerebbe una struttura e l’energia non potrebbe più fluire.
Possiamo rappresentarcelo come un pavimento che non è stabile, ma è
come se fosse fatto di acqua. E questo che vuol dire? Vuol dire che
per muovercisi dentro bisogna re-imparare a nuotare o forse nuotare
in un modo diverso da come stiamo nuotando attualmente. Il primo
passo allora è riconoscere cosa ci piace e per farlo occorre
permettersi di contattare il proprio “cervello di pancia”: è
nella pancia e non nella testa che possiamo contattare la parte più
profonda ed emotiva di noi.
Solo lasciando per un attimo sullo sfondo
la parte razionale e ristabilendo questo contatto profondo con i
nostri bisogni e col nostro corpo possiamo iniziare a sentire cosa ci
fa stare bene e a modificare il nostro ambiente in modo che ci dia
nutrimento. La promozione del benessere ha quindi a che fare con la
riconquista del proprio sogno: tornando a fidarci di quello che
sentiamo, potremo usare il nostro sentire come l’energia con cui
costruirci una vita qualitativamente migliore.
Potete tenervi aggiornati sulla pagina Facebook della Dott.ssa: Rita Imbrescia
Nel mese di Febbraio seguire il workshop "I mesi del benessere": Evento Facebook
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